Inizia oggi un viaggio esplorativo tra le realtà virtuose che operano con successo all’interno delle linee guida della sostenibilità e della circolarità. Realtà industriali, commerciali o scientifiche accomunate dall’idea che un uso circolare delle risorse naturali possa essere alla base di una economia vitale, la sola economia possibile per il futuro del pianeta.
Vogliamo qui valorizzare quelle istituzioni, private o pubbliche, in cui i principi guida della sostenibilità e della circolarità hanno trovato la loro migliore esplicitazione. Il fine ultimo di questo viaggio è di evidenziare come una economia sostenibile e circolare non sia solo possibile, perché già in atto all’interno di nuclei virtuosi, ma sia anche foriera di un processo di crescita economica e di un miglioramento a livello sociale.
Cartiera. Un esperimento di moda etica e sostenibile
La prima realtà che incontreremo nel corso del nostro viaggio è la Cooperativa sociale Cartiera.
Si tratta di una cooperativa sociale di tipo B che produce articoli artigianali in pelle e tessuto riciclando materie prime altrimenti destinate allo smaltimento. In quest’ottica Cartiera ha stretto accordi con numerosi marchi per il recupero ed il riutilizzo degli scarti di produzione riducendo in maniera significativa l’impatto ambientale della sua produzione e promuovendo un consumo etico e sostenibile.
Vincitrice nel 2019 del premio “Innovatori Responsabili” della regione Emilia Romagna, Cartiera si distingue per la coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 indicata dalle Nazioni Unite.
Ben nove dei diciassette punti indicati dall’agenda sono infatti integrati nel progetto Cartiera:
Offre lavoro a persone in condizione di disagio economico, tra cui migranti e richiedenti asilo.
Si occupa della formazione e segue il percorso individuale dei propri dipendenti.
Garantisce condizioni di lavoro dignitose e incentiva una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile.
Produce innovazione e promuove una industrializzazione responsabile.
Contribuisce alla coesione sociale della sua comunità locale ed è partner dell’Ethical Fashion Initiative, un programma delle Nazioni Unite che promuove lo sviluppo dei Paesi di origine dei migranti.
E’ situata in un territorio colpito dallo spopolamento e dalla crisi economica e con la sua presenza contribuisce a renderlo più inclusivo, sicuro e sostenibile.
Applica modelli sostenibili di produzione e di consumo.
Rispetta l’ambiente, perché utilizza eccedenze di produzione altrimenti destinate allo smaltimento.
Lavora all’interno di una rete internazionale che considera la migrazione come tappa di un processo circolare di sviluppo
Si tratta di una realtà produttiva etica e nello stesso tempo vitale che genera ricchezza per il territorio in cui opera e che favorisce l’integrazione culturale ed etnica.