Sì è svolta dal 20 luglio al 20 agosto la missione archeologica a Gortina di Creta (Grecia) diretta da Rita Sassu.
La missione, condotta dall’Università di Roma La Sapienza in collaborazione con UnitelmaSapienza sulla base della convenzione stipulata con la Scuola Archeologica Italiana ad Atene, ha previsto sia le attività sul campo sia il laboratorio di studio dei reperti archeologici (anfore, reperti ceramici, frammenti scultorei, oggetti metallici, ossa umane etc.) e ha registrato la partecipazione di studiosi, studenti, dottorandi e specializzandi delle due università. Gli studenti hanno avuto la possibilità di approfondire la loro conoscenza dell’archeologia greca e romana, di studiare dal vivo monumenti e oggetti del periodo classico e di rafforzare la loro capacità di leggere e interpretare paesaggi urbani antichi.
Le competenze teoriche e pratiche acquisite tramite la partecipazione alla missione permettono agli studenti di sviluppare specifiche abilità nel settore dell’archeologia e dei beni culturali e di applicare le conoscenze conseguite nella lettura di siti complessi, come pure nel settore della promozione e valorizzazione del patrimonio culturale.
L’équipe scientifica ha concluso lo studio delle principali classi di materiali provenienti dallo scavo dei Mausolei portati alla luce, a partire dal 2011, nell’area a settentrione della Strada Nord, nel quartiere del Pretorio. La missione ha previsto, inoltre, la pulitura e l’ulteriore sistemazione dell’area archeologica indagata al fine di chiarire i rapporti stratigrafici tra i quattro monumenti edificati tra l’età augustea e l’età medio-imperiale.
L’importante scoperta di tali imponenti costruzioni a carattere verosimilmente funerario, posizionate all’interno del circuito murario e caratterizzate da un evidente legame topografico e visivo con l’ensemble stadio-ginnasio, ha aperto infatti nuove prospettive di ricerca sulle sepolture intramoenia e sulla conoscenza dello sviluppo diacronico del paesaggio urbano di Gortina.