Il progetto BioFairNet, finanziato dal programma Horizon Europe e dalla Commissione Europea, è stato ufficialmente inaugurato il 17 gennaio 2025 con il kick-off meeting a Napoli.
Il consorzio BioFairNet, guidato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, è composto da 12 istituzioni e organizzazioni provenienti da Europa, Canada e Kenya.
Con un budget complessivo di 4,4 milioni di euro e una durata di 3 anni, il progetto si propone di affrontare alcune delle sfide ambientali più urgenti, promuovendo la transizione dei settori a elevata intensità di emissioni di gas serra, come l’agricoltura e l’industria mineraria, verso un modello di economia bio-circolare.
BioFairNet mira a creare una rete cooperativa digitale innovativa, volta a facilitare il coinvolgimento degli stakeholder, favorire il trasferimento delle conoscenze e promuovere la co-creazione di pratiche sostenibili. L’iniziativa si concentra sullo sviluppo e sull’implementazione di strumenti capaci di supportare la transizione verso sistemi bio-circolari, integrando considerazioni di tipo economico, ambientale e sociale.
In questo contesto, UnitelmaSapienza ricopre un ruolo di primo piano, coordinando il work package 2 (unità di lavoro), che si focalizza sull’analisi della sostenibilità multi-dimensionale, e guidando le attività relative alla Social Life Cycle Assessment (S-LCA).
Questa metodologia sarà utilizzata per valutare gli impatti socio-economici dei bioprodotti e dei processi agricoli e minerari sulle comunità locali nelle regioni pilota. L’analisi S-LCA terrà conto di criteri fondamentali quali il benessere, l’occupazione, la salute e l’inclusione sociale. L’obiettivo principale è quello di identificare e valutare gli impatti sociali e socioeconomici, sia positivi che negativi, lungo l’intero ciclo di vita delle nuove catene del valore agricole e minerarie basate sulla biotecnologia.
