Ripensare le Città. A UnitelmaSapienza il ciclo di seminari su come pensare e progettare le città del futuro, a cura della Scuola “La FeniceUrbana”, diretta da Alessandro Bianchi.
Si terrà giovedì 23 gennaio alle ore 17:00, presso la Sala Conferenze di UnitelmaSapienza e in streaming sul canale YouTube di Ateneo, la presentazione del saggio di Alessandro Bianchi Le tre rivoluzioni urbane. Dalle origini alla postmodernità (Rubbettino, 2024).
Aprirà l’incontro il Magnifico Rettore di UnitelmaSapienza Bruno Botta.
Una rivoluzione tuttora in corso che introduce giorno per giorno cambiamenti profondi nell’economia, nella società e nella città, facendola transitare verso una “città postmoderna” di cui non c’è una chiara evidenza, ma che dobbiamo pensare sia in gestazione dando progressivamente vita a parti di sé nel corpo della città moderna che la ospita. Si apre da qui la riflessione sull’ipotesi che si stia compiendo una quarta rivoluzione urbana.
Intervengono: Francesco Alessandria, PhD in Pianificazione Territoriale e Urbanistica; Piergiuseppe Morone, Direttore della Scuola di alta formazione sulla sostenibilità ed economia circolare, UnitelmaSapienza; Lucio Villari, Professore Emerito di Storia contemporanea. Modera Roberto Sciarrone, Responsabile Ufficio Stampa, Comunicazione UnitelmaSapienza.
La città ha una storia millenaria scandita da tre eventi epocali — le rivoluzioni urbane” — dopo i quali tutto, o quasi, è stato diverso da prima. Il primo evento è databile a circa 5.000 anni fa, allorché una serie di cambiamenti climatici trasformano l’arida pianura mesopotamica tra il Tigri e l’Eufrate in una terra fertile. Questo fenomeno, unitamente ai progressi nelle tecniche di coltivazione, consente un surplus di produzione agricola e la formazione della cosiddetta “accumulazione originaria”, che sta alla base di quella che Vere Gordon Childe ha definito “The Urban Revolution” a seguito della quale il Villaggio neolitico viene sostituito da una formazione insediativa del tutto diversa, che compare nel mondo per la prima volta: la “Città”. Il secondo evento si avvia nella seconda metà del Settecento in Gran Bretagna, a seguito della cosiddetta “rivoluzione industriale” che determina un radicale cambiamento nei modi di produzione dei beni e trasforma un’economia di tipo agricolo in una basata sulla produzione industriale. La principale implicazione sull’assetto del territorio è un imponente fenomeno di inurbamento, che trasforma piccoli centri in grandi agglomerazioni urbane. La struttura e la forma della città ne vengono stravolte e si afferma la nuova dimensione della “città industriale moderna”. Il terzo evento è conseguente alla “rivoluzione informatico-telematica” che si avvia negli anni ’50 del Novecento.